Trust italiano ed estero e Fondo Patrimoniale
La struttura tipica di un trust prevede che un soggetto, denominato disponente, trasferisca beni di sua proprietà ad un affidatario, denominato trustee, affinché quest’ultimo li amministri e li gestisca, in maniera autonoma e dinamica, nell’interesse di uno o più beneficiari o per il raggiungimento di uno scopo.
Quando il disponente trasferisce al trustee i beni che intende segregare in trust ne perde la proprietà a favore del trustee, che diventa a tutti gli effetti il vero proprietario di questi beni. Il trustee è, tuttavia, un proprietario fiduciario e, pertanto, deve impiegare quanto gli viene trasferito esclusivamente secondo le disposizioni dell’atto istitutivo di trust.
È, inoltre, possibile prevedere all’interno dell’atto istitutivo di trust la nomina di un soggetto, il cosiddetto guardiano, al quale viene affidato il ruolo di supervisore dell’operato del trustee.
Cosa è un trust?
- Al trustee possono essere trasferiti tutti i beni facenti parte del patrimonio familiare e aziendale di un soggetto; possono entrare in un trust, ad es., titoli di credito, conti bancari e somme di denaro, azioni di aziende di famiglia, quote di società immobiliari, preziosi ed opere d’arte, quote di fondi comuni di investimento, azioni quotate in Italia o all’Estero, immobili.
- In un trust possono entrare sia la piena proprietà sia la nuda proprietà di un bene.
- Le modalità di trasferimento al trustee dipenderanno dalle caratteristiche dei diversi beni, il che richiede una valutazione attenta e particolareggiata di ogni singola situazione.
Che cosa può essere oggetto di un trust?
I principali vantaggi derivanti dal ricorso ad un trust sono:
- la segregazione patrimoniale: il patrimonio del trust risulta separato rispetto a quello personale del disponente,del trustee e dei beneficiari. La conseguenza più importante di un simile stato di fatto è che qualunque vicenda personale e patrimoniale possa colpire queste figure non travolge mai i beni segregati in trust (d’ora innanzi convenzionalmente definiti “fondo in trust”);
- l’unitarietà e la continuità di gestione di un patrimonio: il trustee, essendo l’unico proprietario del fondo in trust,
può assicurare una gestione unitaria e continua nel tempo dello stesso, in conformità agli scopi e nel rispetto dei limiti individuati dal disponente nell’atto istitutivo di trust;
Quali sono i vantaggi di un trust?
- l’ultrattività: attraverso il trust il disponente può perseguire determinate finalità il cui orizzonte temporale di realizzazione è svincolato dalla sua esistenza in vita, attribuendo così certezza all’attuazione degli scopi che potrebbe, invece, essere frustrata dalla sua morte e che, quindi, non sono raggiungibili attraverso gli istituti giuridici tradizionali;
- la garanzia di riservatezza: poiché il trust determina l’insorgenza di una nuova situazione proprietaria in capo ad un soggetto (il trustee) diverso dal disponente, si può ricorrere al suo utilizzo qualora si vogliano compiere determinate operazioni in piena riservatezza.