Esternalizzazione società

La gestione dei processi informativi di grossa portata spesso rappresenta all’interno di una società un momento di pressione difficilmente gestibile e fortemente antieconomico. Oggi, tutte quelle attività fondamentali per il funzionamento dell’azienda e quei processi tradizionalmente interni alla stessa ma che non ne rappresentano il “core business”, possono essere “affidate” alla gestione di organizzazioni esterne specializzate, permettendo, così,all’azienda di valorizzare le proprie competenze distintive, concentrandosi sulle attività a maggior valore aggiunto, di contenere i costi e di avere i servizi e i prodotti necessari al proprio sviluppo. Questo processo si chiama “outsourcing”.

L’outsourcing rappresenta, sotto questo punto di vista, la risposta giuridica alle esigenze delle aziende sempre in cerca di soluzioni per ottimizzare la produzione e razionalizzare le risorse interne poiché si attua attraverso la fornitura di un completo servizio informatico che va a sostituirsi a quello dell’utente, assorbendone tutte o quasi le attività.

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Il contratto di outsourcing, infatti, consente all’utente (l’azienda) di trasferire ad un outsourcer (fornitore esterno) l’esecuzione di quelle attività cd.“strategiche” ma non di fondamentale importanza [1] (es. i servizi informatici e telematici interni) e di quelle cd.“non strategiche” (es.call center, gestione dei dati conservati in materia di privacy e sicurezza, persino personale, infrastrutture, attività operative gestionali) quando queste risultano troppo onerose per essere gestite proficuamente all’interno dell’azienda stessa.

Sebbene possa avere ad oggetto tutti i settori di attività d’impresa, l’outsourcing si riferisce quasi esclusivamente all’area informatica in cui si assiste ad una vera e propria dismissione delle attività informatiche dell’utente con delega all’outsourcer dell’intera gestione e amministrazione della propria rete di telecomunicazione, con piena autonomia gestionale nella produzione e nella trasmissione del servizio. Così inteso, l’outsourcing rappresenta, come sostenuto dalla dottrina dominate, l’evoluzione dell’originario facility management (del contratto, cioè, in cui sono comprese una serie di attività di service e di sviluppo effettuate in favore di un utente, con priorità di prestazioni di consulenza sistemistica, senza escludere concessioni di licenze di uso di software o accordi di sviluppo).