Gli immobili oggetto del pignoramento ubicati a Roma in Via Eugenio Vajna n. 4, “Scala A”, sono costituiti da un appartamento posto al piano secondo interno 6 e da una cantina sita al piano S1 interno 6.
Via Eugenio Vajna è situata nell’area nord della città di Roma, all’interno del quartiere Parioli, e fa parte del Municipio II di Roma Capitale.
Il nome originario dei Parioli “Pelaiolo” o “Peraiolo” sembra derivi dai frutti del pero, probabilmente frutti presenti sulle colline della zona dove inizialmente esistevano solo casali con i loro latifondi.
Il Piano Regolatore del 1909 di Edmond Sanjust di Teulada definì la tipologia edilizia del quartiere a ville e villini con grandi giardini, tipologia edilizia che divenne a palazzine di quattro piani con il Regolamento Edilizio speciale del 1922.
Il quartiere, fra i primi quindici sorti a Roma nel 1911 e ufficialmente istituito nel 1921, urbanisticamente fu completato negli anni Cinquanta; negli anni Sessanta, a causa del boom economico e delle Olimpiadi, aumentarono le richieste di immobili nella zona per cui furono realizzate anche diverse infrastrutture. Il Piano Regolatore del 1965 ai Parioli, come in altri quartieri della “periferia storica” della città, permise varianti come aumento di superfici, di volumi e cambi di destinazione d’uso di diverse unità abitative diventando così, la collina residenziale dei Parioli, anche una zona di servizi con ambasciate, consolati, banche, bar, ristoranti ecc..
La zona, ben collegata con il resto della città mediante linee di superficie, è dotata d’infrastrutture quali scuole, servizi pubblici, attività commerciali, uffici e aree a verde come la vicina Villa Borghese. L’edificio, dove è posto l’immobile oggetto di causa, è stato realizzato nei primi anni Cinquanta.
Il fabbricato identificato da atto di compravendita come “Palazzina A” si sviluppa su cinque piani oltre al piano terra e al piano S1, dove sono distribuite le cantine. La struttura è in cemento armato a travi e pilastri. La superficie esterna è rifinita a intonaco. L’edificio, internamente ed esternamente, si presenta in buono stato di manutenzione e conservazione. Dalla strada pubblica tramite un cortile pedonale, delimitato lateralmente da muretti di confine dei giardini delle unità immobiliari del piano terra, si raggiunge il portone in ferro di accesso all’edificio. Dal portone si entra in un androne dove un altro portone in legno e vetro lo separa dal corpo scala e dall’ascensore. Il corpo scala, costituito da gradini con pedate in marmo e pareti rivestite a mosaico, è provvisto di finestre che affacciano sulla chiostrina e che garantiscono una discreta illuminazione e aerazione naturale.
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE PREVALENTI:
L’appartamento oggetto di causa si presenta completamente arredato e in buono stato di manutenzione e conservazione.
È composto da: corridoio, angolo cottura, soggiorno con balcone 1, camera 1, bagno 1, lavanderia, wc, camera 2, camera 3, studio e bagno 2 con balcone 2.
La cantina di pertinenza dell’appartamento, posta al piano S1, è raggiungibile tramite corpo scala e ascensore, non presenta alcun numero identificativo. T
Tutti gli ambienti dell’appartamento, a eccezione del bagno 1 e del wc, hanno pareti con finestre e buona illuminazione interna.
I pavimenti sono in parquet a eccezione del corridoio e di parte della camera 1 dove i pavimenti sono in materiale ceramico.
Le pareti sono tinteggiate a eccezione di parte delle pareti del bagno 1 rivestite in materiale ceramico; di parte del bagno 2 rivestito a mosaico e di parte della parete della cucina rivestita da una lastra tipo marmo.
L’altezza interna, a seconda della presenza del controsoffitto varia da circa 2,70 mt. a circa 3,00 mt. Gli infissi sono costituiti da finestre in alluminio con apertura basculante e a vasistas con doppi vetri e avvolgibili in plastica elettrici.
Le porte interne sono del tipo legno bianco a un’anta eccetto la porta del bagno 2 e della camera 1 che sono scorrevoli tipo scrigno. Nelle camere 2 e 3 le chiusure interne della veranda sono costituite rispettivamente da una tenda oscurante e da una porta a libretto.
Gli impianti sono tutti sottotraccia, l’impianto di riscaldamento è centralizzato e le due caldaie a gas utilizzate per la produzione di acqua calda sanitaria sono installate nei balconi. Sui balconi si rilevano cavi volanti per la predisposizione dei motori dei condizionatori.
L’unità immobiliare è provvista delle utenze di luce, acqua e gas.
La cantina posta al piano S1 si raggiunge tramite il corpo scala e l’ascensore. Al piano S1 una porta permette di accedere alle singole cantine sulla porta delle quali non è presente alcun numero identificativo.
Al piano cantine le pareti sono intonacate, le porte delle rispettive cantine sono in alluminio e l’impianto elettrico è costituito da canaline esterne e lampade al neon.
La cantina di pertinenza dell’appartamento oggetto di causa non si presenta in buone condizioni con le pareti intonacate ammalorate, gli infissi in legno della finestra a due ante da sostituire e i due interruttori divelti.
Dati catastali: Identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al foglio 530, particella 47, subalterno 6, zona censuaria 3, categoria A/2, classe 4, consistenza vani 8, superficie catastale totale mq. 1648, totale escluse aree scoperte mq. 158, R.C. Euro 2.499,65. Ubicazione: Via Eugenio Vajna n. 4 Interno 6 Piano 2-S1, (l’appartamento e la cantina).
Confini: l’appartamento confina con appartamento int. 7, vano scala, chiostrina, via Eugenio Vajna, cortile, salvo altri; la cantina confina con altra cantina, terrapieno, e corridoio d’accesso, salvo altri.
Regolarità urbanistico-edilizia Costruito in data anteriore al 1° settembre 1967. Successivamente è stata rilasciata concessione edilizia in sanatoria n. 38037 (prot. n. 00030252 del 6 marzo 1986).
In seguito alla richiesta di accesso agli Atti presso l’Ufficio Tecnico del Municipio II di competenza si è reperita la “Denuncia di inizio attività” del 27/04/2010 protocollo 23855 relativa alla ristrutturazione dell’immobile oggetto di esecuzione consistente nell’esecuzione di opere descritte e graficizzate nella suddetta D.I.A. Successivamente con Protocollo 52840 del giorno 8/10/2010 risulta presentata una variante in corso d’opera al progetto presentato come descritto nella Relazione Tecnica Asseverata e rappresentato nell’elaborato grafico allegato. Lo stato attuale dell’immobile risulta conforme all’ultima planimetria catastale presentata in seguito alla D.I.A. del 27/04/2010 protocollo 23855. Lo stato attuale della cantina risulta conforme all’ultima planimetria catastale.
Stato di occupazione: occupato dal debitore esecutato e potrà liberarsi solo al momento dell’emissione del decreto di trasferimento su richiesta dell’aggiudicatario.